CHACRAS E FOSFENISMO
CHAKRA E MEDITAZIONE GIROSCOPICA
La tradizione Indù definisce i chakra come dei vortici di energia vitale situati in diversi punti del corpo umano. Il termine chakra deriva da una parola sanscrita che significa “ruota”. Un principio analogo può essere trovato in altre tradizioni come la medicina cinese, il tantrismo, il buddhismo tibetano, la cabala o il sufismo.
Il Fosfenismo, metodo di insegnamento iniziatico messo a punto dal Dottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatore francese, riconosce anch’esso l’esistenza dei chakra e propone degli esercizi che mirano a farli lavorare. Torneremo più tardi su questo metodo e in particolare sulla meditazione giroscopica.
I chakra principali sono in numero di sette. Essi sono allineati verticalmente dalla base della colonna vertebrale alla sommità del cranio. Ogni chakra è associato ad un colore particolare e a delle funzioni fisiologiche e psicologiche. I chakra possono essere considerati come gli organi della coscienza. Sono rappresentati da fiori di loto.
L’energia vitale (prana, shakti, ki o chi) circola in tutto il corpo seguendo dei canali chiamati meridiani.
I chakra giocano un ruolo particolare in questo reticolo energetico. Funzionano per rotazione e sono garanti della salute spirituale, mentale, emozionale e fisica dell’individuo.
Esiste un parallelismo tra i chakra principali e il sistema ghiandolare endocrino. Queste ghiandole sono forse le manifestazioni fisiche dei chakra.
I sette chakra principali
Muladhara o chakra della radice, è in relazione con l’istinto, la sopravvivenza e le funzioni umane di base. Questo centro è situato nella zona del perineo, tra gli organi sessuali e l’ano. Benché a questo livello del corpo non esistano ghiandole endocrine, alcuni autori considerano che il chakra della radice sia legato alle ghiandole adrenaline, responsabili dei riflessi di sopravvivenza. Muladhara è rappresentato da un loto a quattro petali; il suo colore è il rosso.
Swadhisthanao chakra del sacro, è situato circa tre centimetri sotto l’ombelico. E’ in relazione con le emozioni, la sessualità e la creatività.
Si considera che questo chakra sia corrispondente ai testicoli e alle ovaie, luogo di produzione degli ormoni sessuali che reggono il ciclo di riproduzione. E’ simboleggiato da un loto a sei petali; il suo colore è l’arancione.
Manipura è il chakra del plesso solare. E’ collegato all’energia, così come alla digestione e all’assimilazione del nutrimento. Si ritiene che corrisponda al pancreas, che gioca un ruolo preponderante nella conversione del nutrimento in energia. Manipura è simboleggiato da un loto a dieci petali; il suo colore è il giallo.
Anahata o chakra del cuore, è in relazione con le emozioni superiori, la compassione, l’amore, l’equilibrio e il benessere. Corrisponde al timo, organo del sistema immunitario ed endocrino, responsabile della lotta contro le malattie. Anahata è simboleggiato da un loto a dodici petali ; il suo colore è il verde.
Vishuddha o chakra della gola, è in relazione con la crescita. E’ messo in parallelo con la ghiandola tiroide che produce l’ormone della crescita. Vishuddha è simboleggiato da un loto a sedici petali ; il suo colore è il blu.
Ajna o terzo occhio, è il chakra della coscienza, del tempo e della luce. E’ collegato alla ghiandola pineale che è sensibile alla luce e che produce la melatonina, ormone regolatore del ciclo del sonno. Ajna è simboleggiato da un loto a due petali ; il suo colore è l’indaco.
Sahasrara chakra coronale, è il chakra maestro che controlla tutti gli altri. E’ la sede della spiritualità. Il suo ruolo è simile a quello della ghiandola pituitaria che secerne gli ormoni che controllano il resto del sistema endocrino. Sahasrara è simboleggiato da un loto a mille petali ; il suo colore è il viola.
Il tantrismo descrive la Kundalini come un serpente arrotolato tre volte intorno al chakra Muladhara, o chakra della radice. Gli esercizi di tantrismo sono destinati a risvegliare Kundalini, cioè a far salire questa energia di chakra in chakra. Quando Kundalini raggiunge il chakra coronale, o Sahasrara, si ottengono dei fenomeni di illuminazione.
Le scoperte in fisiologia cerebrale del Dr LEFEBURE, fondate sull’utilizzo sistematico dei fosfeni, permettono di comprendere meglio questi meccanismi e di riprodurli con una certa semplicità. I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive, cioè quelle che non sono direttamente provocate dalla luce che stimola la retina.
Il Dr LEFEBURE spiega i fenomeni di illuminazione con la sincronizzazione delle cellule nervose nel cervello. Queste sincronizzazioni producono un potenziale elettrico che si diffonde nelle zone del cervello responsabili della visione, provocando delle percezioni luminose. Sono queste percezioni luminose che vengono chiamate illuminazione.
Comprendendo questi processi in maniera fisiologica, il Dr LEFEBURE ha inventato il Girascopio, o macchina per far salire Kundalini. La meditazione giroscopica permette di lavorare profondamente sulla coscienza, e in particolare sui chakra. Una pratica intensa può innescare il risveglio di Kundalini, con tutti i fenomeni corrispondenti alla descrizione classica della salita di questa forza.
Esercizio di meditazione giroscopica
Scaricare gratuitamente una animazione del modello di Girascopio realizzato da un Fosfenauta, nello spazio: «IL MIO SPAZIO»dopo esservi registrati.
Fate un fosfene e proiettatelo sulle pale del Girascopio in rotazione per almeno 3 minuti.
Chiudete gli occhi ; noterete che il fosfene così prodotto è rotatorio o vorticante (è la prova scientifica dell’esistenza di una forza vorticante nel pensiero, perché le leggi del pensiero obbediscono alle leggi dei fosfeni. Vedere il libro del Dr Lefebure Kundalini Tomo 1).
Concentratevi su un chakra, ad esempio il chakra Ajna o terzo occhio.
Visualizzate un punto luminoso, una stella o una cometa ad esempio, che gira a livello del chakra al ritmo di un giro o di un mezzo giro al secondo.
Quando il fosfene è scomparso, ricominciate il processo dall’inizio.
Restate attenti alle sensazioni che vi dà il vostro chakra.
Praticate questo esercizio da 15 a 45 minuti.
Per ottenere dei fenomeni di illuminazione, praticate questo esercizio tutti i giorni. Nel giro di due settimane otterrete molto probabilmente dei fenomeni molto spinti. Persistendo in questa pratica, innescherete forse il risveglio di Kundalini. Per alcune persone il risveglio con il Girascopio del Dr LEFEBURE si è verificato in soli 15 giorni di pratica.