CHIAROVEGGENZA E FOSFENISMO

SVILUPPO DELLA CHIAROVEGGENZA CON I FOSFENI

E sistono diversi modi per sviluppare la chiaroveggenza. I più potenti sono legati alla fissazione di una sorgente luminosa: la fiamma di una candela, il riflesso della luna su un vassoio d’argento, il riflesso del sole sull’acqua…

I veggenti che utilizzano una sfera di cristallo, uno dei supporti più popolari, hanno spesso l’abitudine di mettere delle candele dietro di essa. Ed è all’interno del fosfene così generato che essi ottengono delle visioni.

Le forme-pensiero

Il termine «veggenza» potrebbe correttamente essere sostituito da «lettura delle forme-pensiero». Ciò sarebbe più conforme alla teosofia che spiega come ogni volta che una persona pensa a qualcosa, l’immagine del suo pensiero viene creata nella materia sottile e resta nella sua aura. Il medium percepisce questa forma-pensiero nel suo caos visivo.

E’ come quando un architetto progetta di costruire una casa e se la rappresenta inizialmente nella sua mente. Si rappresenta il concetto d’insieme, poi i dettagli, le difficoltà che potrà incontrare, le eventuali soluzioni da apportare, creando così una forma-pensiero del suo progetto nella sua aura. Quest’ultima contiene anche – anche se meno nettamente – le forme-pensiero dei suoi collaboratori e, ancora più debolmente, le forme-pensiero delle altre persone che lavorano al progetto.
Così la maggior parte dei veggenti leggono le forme-pensiero dei loro consultanti, il che, naturalmente, è soggetto ad errore nella misura in cui è facile fare errori di interpretazione. Si tratta tuttavia di autentici fenomeni di veggenza.

Nel suo Corso completo di Fosfenismo, il Dr LEFEBURE fa la seguente supposizione: la vittima di un furto va a cercare un capo religioso africano per sapere l’identità del ladro. Questi fissa il riflesso del sole sull’acqua di un recipiente e trasmette la sua veggenza al consultante, proprio come fece Nostradamus per Caterina de Medici. La vittima può allora vedere il suo ladro nel riflesso del sole sull’acqua, perché tutto ciò che è fenico è trasmissibile per telepatia. Ma supponiamo ora che questa persona abbia già dei sospetti sull’identità del ladro. Che questi siano fondati oppure no, creerà una forma-pensiero che il capo religioso può perfettamente captare, cosa che rende la sua veggenza soggetta a errore.

Racconto di Daniel Stiennon:

«Ho incontrato la signora Gisky, della quale il Dr Lefebure mi aveva fatto gli elogi. Da bambina, aveva sviluppato le sue facoltà di veggenza con una pratica istintiva del Fosfenismo; e come tutti i bambini che hanno giocato con i fosfeni e utilizzato la funzione ritmo-fosfenica del cervello, essa aveva sviluppato per tutta la vita delle facoltà di divinazione. Perché solo questa pratica consente di sviluppare delle facoltà di veggenza autentiche.

La maggior parte della nostra discussione, che è durata tre ore, si è incentrata sui pericoli della veggenza. Ecco alcune delle sue frasi che mi sono sembrate piene di buon senso e di saggezza. Capisco ora le ragioni che hanno indotto il Dottor Lefebure a parlare del suo caso in Fosfenismo e origine delle religioni. Questa donna merita di essere conosciuta: le parole che pronuncia sono di una ricchezza incredibile.

«(…) Queste facoltà non sono un potere, ma devono servire ad orientare il futuro.»
«Metto in guardia contro ciò che faccio: la veggenza; è pericolosa. Ho imparato a servirmi della veggenza in altro modo.
Nella sala Psyché, le mie consorelle non mi capiscono quando parlo dei pericoli della veggenza.»
«…Bisogna vivere le cose per meglio comprenderle.»
«Non bisogna più lasciarsi dire il futuro dagli altri. Ogni essere può farlo per se stesso!»
«Bisogna rimanere all’ascolto di sé. Bisogna cercare…nel fosfene.»

Ecco un aneddoto che mi ha raccontato:
«Un giorno una signora viene a trovarmi per un consulto. Terminata la veggenza, al momento di andarsene, la signora mi lancia:
– Lei è una cattiva veggente. Non è stata all’altezza delle mie attese. Eppure mi avevano detto che era la migliore.
– Ma, cara signora, le risposi, io so benissimo perché è venuta da me: lei voleva che le dessi la data di morte di suo marito!
– Ah, vede che può vedere.
– Si, naturalmente, ma chi le dice che non sarà lei ad andarsene per prima.
Un po’ sbalordita da questa osservazione, la consultante si ammutolisce.
– Quindici anni fa, lei è andata da una veggente che le ha «predetto» che suo marito sarebbe morto, senza però dirle la data. Da allora lei è andata di veggente in veggente nella speranza di saperlo. E ogni veggente che ha consultato le ha detto di aver visto la morte di suo marito. Tutto questo perché la prima veggente le ha detto che suo marito sarebbe morto. Naturalmente morirà, come lei un giorno, e non c’è niente che dica che sarà prima di lei.

Ma lei si è creata questa forma-pensiero perché è stata impressionata dalla predizione di questa prima veggente che, inoltre, andava nel senso dei suoi desideri, e le altre veggenti non hanno fatto altro che captare questa «forma-pensiero». E tutto perché, da quindici anni, lei ha un amante!
– Quindici anni persi e sprecati perché lei rincorre una risposta di cui non ha alcun bisogno per cambiare vita. Crede veramente di aver bisogno della morte di suo marito per vivere con il suo amante?…»
E conclude così:
«Mi succede anche di vedere nell’aura delle persone i supporti di cui si sono serviti i miei confratelli nelle loro sedute di veggenza. E riesco persino a vedere, ad esempio nel caso di una consultazione di tarocchi, quale combinazione di carte era uscita, e di vedere il veggente mentre fa la sua lettura.»

«(…) sono arrivata ad un livello che mi permette di non cadere più in questo genere di trappole e di vedere veramente altre cose».

Esercizi 

Per questo esercizio, procuratevi il necessario per scrivere.
Scegliete un soggetto spinoso: un conflitto, una preoccupazione, un progetto…
Fate un fosfene concentrandovi su questo argomento.
In presenza del fosfene, annotate tutte le idee che sopravvengono.

Esercizio di addestramento alla veggenza:

Abbiate il necessario per scrivere.
Scegliete una persona su cui desiderate avere una veggenza.

Primo fosfene:

Mentre fissate la lampada, cominciate a lasciar venire delle idee, delle impressioni, delle sensazioni in rapporto a questa persona.
Spegnete la lampada.
Continuate a lasciar evolvere il vostro pensiero in presenza del fosfene.
Ripensate a dei ricordi in rapporto con questa persona.
Annotate gli elementi importanti che vi tornano in mente.

Secondo fosfene:

Riaccendete la lampada e, mentre la fissate, ripensate a ciò che avete appena scritto. Cercate di rivedere la persona in circostanze diverse. Lasciate che i vostri pensieri si evolvano così.
Spegnete la lampada.
Di nuovo, annotate le idee nuove che sono emerse.

Terzo fosfene:

Riaccendete la lampada e, mentre fissate la luce, continuate a riflettere su quello che avete appena scritto.
Spegnete la lampada.
Riprendete i ricordi che vi sembrano più netti e fatevi delle domande.
Prima domanda: Com’è il suo carattere?
Lasciate che arrivino le idee e le impressioni legate a questa domanda. L’immagine di questa persona si trasformerà per andare nel senso dell’esteriorizzazione del suo carattere.

Procedendo così e ponendo domande successive, osserverete una trasformazione dell’immagine che vi fate della persona e, a volte, in un senso che potrà sorprendervi.

Annotate con cura le nuove impressioni.

Quarto fosfene:

Accendete la lampada e, mentre la fissate, ripensate a quello che avete appena scritto.
Spegnete la lampada. Chiudete gli occhi. Ponetevi la seguente domanda:
Quali possono essere le sue ispirazioni profonde, le sue tendenze?
Osservate l’evoluzione dei vostri pensieri. Questo può condurvi a percepire la persona impegnata in un passatempo che non pratica ancora, ma che le sarebbe molto adatto.
Se avete difficoltà a vedere delle scene, ad avere delle visioni o dei flash, ponetevi delle domande.
Terminata questa esperienza, annotate accuratamente la natura delle immagini che vi sono passate per la testa, così come le impressioni e le sensazioni che vi hanno suscitato.

Quinto fosfene:

Riaccendete la lampada e, mentre la fissate, ripensate globalmente a quello che avete scritto.
Spegnete la lampada.
Ora, in maniera panoramica, lascerete tornare a voi tutti i punti forti che sono emersi dall’inizio di questo mixaggio a cascata.
Annotate un’ultima volta le idee principali che si sviluppano da questo ultimo mixaggio. Da questo insieme di annotazioni, emergeranno le tendenze principali della persona scelta.

Analisi

Avrete certamente notato una grande differenza tra la riflessione abituale senza fosfene e la riflessione in presenza di un fosfene.
Le prime idee che si impongono non sono le più originali, ma sono già meglio organizzate e si inseriscono in un contesto molto più logico.
L’approccio logico e il ragionamento sono di qualità ben migliore; e possiamo osservare una o due idee nuove la cui qualità è migliore del solito.
Nel corso dei fosfeni successivi, le idee guadagnano in forza e in originalità.
Quando volete ottenere delle risposte ai problemi posti dai vostri consultanti, pensate di mettere nel fosfene ciò che la persona vi ha appena esposto.

Otterrete molte più soluzioni e associazioni di idee.