GEOBIOLOGIA E FOSFENISMO

GEOBIOLOGIA

Si può definire la geobiologia come lo studio dell’influenza della terra su tutto ciò che vive. Scienza, arte e tecnica, la geobiologia studia diversi parametri provenienti dal suolo, dall’atmosfera o da forme percettibili dalla nostra sensibilità, quali le correnti d’acqua sotterranee, le faglie geologiche, i reticoli tellurici, i percorsi cosmo tellurici, il reticolo sacro, il reticolo di Hartmann, il reticolo di Curry… Questi reticoli costituiscono una maglia più o meno regolare sul suolo: si tratta, in regola generale, di bande di qualche decina di centimetri di larghezza che possono a volte essere separate da parecchi metri.

Da più di cinquant’anni, fisici, medici e radiestesisti hanno messo in evidenza una certa influenza del suolo o del luogo sulla crescita o sul comportamento di una pianta, di un albero, di un animale o dell’uomo.

Le energie della terra: l’energia tellurica, l’energia cosmica.Dovunque, in qualunque luogo sia sul nostro globo, noi siamo sotto l’influenza permanente di due colossali energie alle quali nessuno si può sottrarre: l’energia tellurica che proviene dal centro della terra e l’energia cosmica che proviene dallo spazio.

La terra ha bisogno dell’energia cosmica per assicurare la distribuzione della forza universale, senza la quale non esisteremmo. Questa distribuzione si effettua attraverso dei reticoli che potremmo paragonare alla nostra rete sanguigna. L’irraggiamento della terra ha un’influenza sulle cellule del nostro corpo. La terra vive grazie al suo campo elettromagnetico. Senza i raggi cosmici che la circondano, non ci sarebbe vita sulla terra.

Per le persone che hanno poca familiarità con la geobiologia, un reticolo sacro è un reticolo di energia alimentato dal sole orientato Est-Ovest o Sud-Nord. Di una larghezza da 40 a 80 cm, può allargarsi fino a 2 m in certi luoghi. Gli si dà il nome di sacro perché lo si ritrova su tutti i luoghi di culto anteriori al XIV secolo. Esso li collega fra loro.
E’ un reticolo di energia positiva estremamente potente.

I costruttori di cattedrali conoscevano perfettamente questi reticoli energetici e sapevano utilizzarli nelle loro opere. Le nostre grandi cattedrali sono state tutte costruite su reticoli sacri. Tali reticoli erano anche perfettamente dominati in tempi ben più antichi, poiché numerosi menhir e dolmen sono quasi sempre impiantati su di essi.

La geobiologia sacra è precisamente lo studio dei luoghi di culto vecchi, addirittura antichi, che riposano sui reticoli tellurici o solari. Come l’essere umano, il nostro vecchio pianeta è anch’esso percorso da numerosi reticoli energetici. Se i nostri antenati sapevano utilizzare e rispettare questi reticoli nel passato, non possiamo più, ahimé, dire lo stesso ai nostri giorni.

«Da un punto di vista puramente energetico, sembra che la localizzazione – che si tratti di un menhir o di un’altra pietra, ma anche di qualsiasi altro tempio o santuario – sia all’origine, una cattiva scelta se ci si ferma al rilievo tellurico constatato. E’ in tutti i casi un luogo in cui l’uomo non può vivere, almeno senza pericolo per la sua salute. E tuttavia, è su un sito vibratoriamente perturbato che gli antichi piantavano un menhir, erigevano un dolmen o costruivano una chiesa. Perché il loro lavoro permetteva di trasformare tutta l’energia negativa di un luogo in energia estremamente positiva e rigenerante per l’uomo.» (J.-L. Bovin, Mégalithes, Edizioni Mosaïque).

Lo studio geobiologico dei luoghi sacri dà loro una nuova dimensione. A forza di pazienza, di intuizione e di apertura di spirito, è possibile fare delle scoperte appassionanti. Ogni chiesa è diversa per il luogo e per le intenzioni dei costruttori. Gli elementi architettonici possono generalmente essere letti a parecchi livelli: tellurico, energetico, biblico e simbolico, perché l’architettura di questi edifici è a immagine del vivente: interattivo e complesso. Apprezzare un alto luogo è percepirne le vibrazioni in tutto il proprio essere. Lasciarsi portare da queste vibrazioni è aspettarsi che esse risveglino in sé ciò che si era lasciato da parte…

Il Dottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatore francese, ha messo a punto un metodo di sviluppo dell’energia personale, il Fosfenismo, la cui pratica permette di percepire meglio l’energia di un luogo. Questo metodo è basato sull’utilizzo sistematico dei fosfeni. I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive, cioè quelle che non sono direttamente causate dalla luce che stimola la retina. Si possono produrre con delle brevi fissazioni di sorgenti luminose.

Esempio di esercizio di Fosfenismo applicato alla geobiologia:

Scegliete un sito megalitico (dolmen, menhir o cromlech). C’è un numero sorprendente di megaliti in Francia, e non soltanto in Bretagna. Si trovano ad esempio molti più siti megalitici in Linguadoca che in Bretagna, benché siano meno spettacolari. Potete consultare il libro di Bruno MARC:
Dolmens et menhirs en Languedoc-Roussillon, nel quale è repertoriato un gran numero di siti megalitici, o trovate un’opera analoga per la vostra regione.

Sedetevi vicino ad un megalite, avendo cura di far aderire la schiena contro il menhir, la pietra che costituisce la base del dolmen, oppure scegliete la pietra centrale del cromlech.

Fate un fosfene. Potete guardare il sole attraverso un pezzo di stoffa per uno o due secondi (ricordatevi di togliere gli occhiali o le lenti a contatto, che potrebbero fare effetto lente e bruciarvi la retina), o semplicemente fissate le nuvole luminose, o ancora, se siete seduti alla base di un dolmen, guardate il cielo attraverso la sua apertura principale per uno-tre minuti.

Successivamente, chiudete gli occhi e rimanete attenti alle sensazioni soggettive che percepite.
Potete rifare un fosfene quando lo ritenete necessario (ad esempio ogni 5 o ogni 15 minuti).

Rimanete in questa posizione per almeno mezz’ora. A partire dalla fine del primo quarto d’ora, sentirete l’energia del luogo.